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Potabilità delle Acque

Il Decreto Legislativo 23 febbraio 2023, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Italiana il 6 marzo 2023 (GU n.55). Questo decreto attua la direttiva (UE) 2020/2184 sulla potabilità delle acque, emanata dal Parlamento europeo e dal Consiglio il 16 dicembre 2020. Il decreto, entrato in vigore il 21 marzo 2023, e definisce le modalità di gestione delle acque potabili. Esso stabilisce tempi di applicazione differenziati per i vari requisiti definiti negli articoli. Inoltre, il decreto abroga il precedente Decreto legislativo 31/2001.

POTABILITÀ DELLE ACQUE: LA NUOVA NORMATIVA

 

Il Decreto Legislativo 23 febbraio 2023, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Italiana il 6 marzo 2023 (GU n.55). Questo decreto attua la direttiva (UE) 2020/2184 sulla potabilità delle acque, emanata dal Parlamento europeo e dal Consiglio il 16 dicembre 2020. Il decreto, entrato in vigore il 21 marzo 2023, e definisce le modalità di gestione delle acque potabili. Esso stabilisce tempi di applicazione differenziati per i vari requisiti definiti negli articoli. Inoltre, il decreto abroga il precedente Decreto legislativo 31/2001.

Il nuovo Decreto introduce inoltre gli adempimenti a carico dell’amministratore di condominio, riconosciuto come Gestore della Distribuzione Idrica Interna (GIDI) che deve assicurarsi che le acque destinate al consumo umano siano salubri e pulite.

 

CHI È IL GESTORE DELLA DISTRIBUZIONE IDRICA INTERNA (GIDI)?

 

Il proprietario, il titolare, l’amministratore, il direttore o qualsiasi soggetto, anche se delegato o appaltato, che sia responsabile del sistema idropotabile di distribuzione interno ai locali pubblici e privati, collocato fra il punto di consegna e il punto d’uso dell’acqua.

L’amministratore deve assicurarsi che i valori di conformità e salubrità dell’acqua al punto di consegna (contatore), rispettati dal gestore idrico, siano mantenuti fino al punto di utenza interno, cioè il punto di uscita dell’acqua destinata al consumo umano, generalmente identificato nel rubinetto.

Gli strumenti per assicurare quanto sopra sono:

  • La verifica della potabilità dell’acqua volta a garantire il mantenimento dei requisiti di salubrità nella rete di distribuzione interna (soprattutto in caso di presenza di serbatoi e/o di filtri o impianti per il trattamento delle acque, presenza di incrostazioni calcaree, reti idriche vetuste…) fino al punto di utenza finale.
  • L’analisi dei rischi connessi alle condutture ed all’impianto di distribuzione interna. Con specifico riferimento ai rischi da tenere in considerazione, vi sono quelli connessi ai materiali (le condutture) a contatto con l’acqua potabile, poiché tali sistemi non sono controllabili dai gestori idropotabili esterni. In particolare Legionella piombo sono ritenuti rilevanti dalla normativa: la Legionella è un batterio presente nell’acqua che desta preoccupazione considerando la diffusione e i dati di letalità, soprattutto tra bambini e adulti immunocompromessi; al piombo, presente in tubazioni e in leghe di metalli usate per le saldature negli edifici, sono associati dello sviluppo neurologico e cognitivo nei bambini e all’aumento della pressione sanguigna negli adulti.

 

Per quanto riguarda il confronto tra i requisiti minimi relativi ai parametri utilizzati per valutare la qualità delle acque destinate al consumo umano, il confronto delle Parti A, B e C con l’Allegato I del precedente D. Lgs. 31/2001 è il seguente:

  1. Parametri microbiologici: sono rimasti immutati sia per parametri (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali) che per valori di parametro (0/100 ml). Sono stati eliminati i parametri per le acque messe in vendita in bottiglie e contenitori;
  2. Parametri chimici: si evidenziano i seguenti cambiamenti
    • antimonio: aumento valore di parametro da 5 μg/l a 10 μg/l
    • inserimento Bisfenolo A con valore di parametro 2,5 μg/l
    • boro: aumento valore di parametro da 1,0 mg/l a 1,5 mg/l (con deroga a 2,4 per acqua desalinizzata o in regioni con elevati livelli di boro nelle acque sotterranee)
    • inserimento clorato con valore di parametro 0,25 mg/l entro il 12/01/2026 se il sistema di disinfezione usato non genera clorato. Nei casi in cui il sistema di disinfezione genera clorato si applica 0,70 mg/l
    • rame: aumento valore di parametro da 1 mg/l a 2 mg/l
    • inserimento acidi aloacetici (HAAS) con valore di parametro 60 μg/l
    • inserimento microcistina-LR con valore di parametro 1,0 μg/l da misurare solo in caso di fioritura algali
    • inserimento PFAS totali con valore di parametro 0,50 μg/l
    • inserimento uranio con valore di parametro 30 μg/l
  3. Parametri indicatori: suddivisa in due parti C1 e C2, si evidenziano i seguenti cambiamenti
    • C1 Parametri indicatori: eliminati i valori consigliati per durezzaresiduo secco a 180 °Cdisinfettante residuo, tutti gli altri parametri restano immutati;
    • inserita Parte C2 per acque sottoposte a trattamento di desalinizzazione che comprende solidi disciolti totali≥ 100 mg/l, durezza totale ≥ 15 °F, calcio ≥ 30 mg/l, magnesio ≥ 10 mg/l.
  4. Parte D:nuova parte inserita per la gestione del rischio dei sistemi di distribuzione interna, comprende i seguenti due parametri
    • Legionella: con valore di parametro < 1000 UFC/l;
    • piombo: con valore di parametro 5,0 μg/l

Il programma di controllo deve contenere specifiche descrizioni dei punti di prelievo dei campioni definiti dalle competenti autorità sanitarie, dei parametri, delle frequenze e dei metodi di campionamento, conformemente all’Allegato II, oltre ai tempi e i modi per l’attuazione dello stesso. I programmi di controllo devono comprendere:

  • i parametri elencati nell’Allegato I, parti A, B e C oltre ai parametri supplementari fissati con decreto del Ministro della Salute, di concerto con il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, su proposta dell’ISS e previo parere del Consiglio Superiore di Sanità (CSS). È possibile eliminare uno o più di questi parametri ad eccezione dei parametri fondamentali di cui all’Allegato II, parte B, punto 1, gruppo A, o aggiungere ulteriori parametri individuati sulla base della valutazione del rischio, dall’elenco dei controlli interni in capo al gestore idro-potabile, qualora per il sistema di fornitura idro-potabile sia stato realizzato ed approvato un PSA;

potabilità delle acque allegato 2 parte B

  • nei sistemi di distribuzione idrica interni delle strutture prioritarie individuate all’Allegato VIII il controllo dei parametri elencati nell’Allegato I, parte D (Parametri pertinenti per la valutazione e gestione del rischio dei sistemi di distribuzione interni);

potabilità delle acque allegato 2 parte D

potabilità delle acque allegato 8

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Come posiamo aiutarti

Il servizio di ECO Next

 

ECO Next ha predisposto un servizio di verifica della potabilità dell’acqua volta a garantire il mantenimento dei requisiti di salubrità nella rete di distribuzione interna fino al punto di utenza finale.

Il servizio è rivolto a tutti i soggetti, che a vario titolo si susseguono nella filiera della produzione, distribuzione e fornitura di acqua potabile e che hanno, ognuno per la propria parte, una quota di responsabilità sul rispetto dei valori di parametro (che hanno sostituito le vecchie concentrazioni massime ammissibili del DPR 236/88) al punto in cui l’acqua – utilizzata per il consumo umano – fuoriesce dal rubinetto.

Più precisamente sono obbligati a garantire il mantenimento dei requisiti di qualità dell’acqua:

  • Il gestore, fino al punto di consegna (contatore d’utenza);
  • L’amministratore, in presenza di fornitura condominiale;
  • Ciascun singolo proprietario, se ogni unità immobiliare è servita da un proprio contatore.

Per farlo predispone un risk assessment indipendente e di terza parte che consente di attestare una completa valutazione del rischio attraverso l’analisi dell’impianto e di campioni ambientali, al fine di individuarne i punti critici.

L’attività si compone di 3 fasi principali:

  • Analisi da parte di un Tecnico Qualificato per la valutazione del rischio legionellosi;
  • Campionamenti acqua sanitaria e analisi microbiologica da parte di laboratorio qualificato;
  • Emissione Test Report e commenti di intervento secondo le Linee Guida Legionellosi 2015.
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